Agosto è normalmente un periodo di bassa stagione per il turismo a Madrid, per le alte temperature e per il fatto che il mare sia relativamente lontano. Quest’anno all’ordinario esodo estivo si somma la straordinaria mancanza quasi totale di turisti dovuti all’epidemia del COVID-19. Mentre i bar e i ristoranti dei quartieri più periferici sono ampiamente frequentati dai madrileños che stanno ancora recuperando la vita sociale interrotta durante il periodo di quarantena, il centro storico è praticamente deserto. Questo mi ha spinto a dedicare una giornata per riscoprire la città in una prospettiva differente.
Il Museo del Prado
La prima tappa del mio tour è stata il Museo del Prado, un paradiso per gli amanti della pittura come me e nel quale da tempo volevo ritornare.
A causa della situazione attuale è possibile visitare solo il primo piano, dove sono state appositamente concentrate le opere più importanti. Per questo motivo il biglietto ha un prezzo ridotto di 7 euro rispetto ai normali 15.
L’accesso è limitato (consiglio di comprare il biglietto online) e le misure di sicurezza rigorose. A tutti i visitatori viene misurata la temperatura all’ingresso, e chiesto di usare gel antibatterico e guanti se si entra nel negozio del museo.
Nelle mie precedenti visite al museo mi era capitato di perdermi a causa della sua grandezza e della disposizione un po’ dispersiva. Visitare la collezione completa richiede tempo e dedicazione che in una visita sola spesso non si ha. Per questo, il lato positivo delle limitazioni attuali è quello di offrire una panoramica sulle opere principali in meno di due ore. Un buon assaggio per poter poi approfondire quando la crisi del COVID-19 avrà fatto il suo corso (prima o poi accadrà!).
Pranzo
Per il pranzo mi sono diretta verso il vicino Barrio de las Letras, il quartiere dove vissero gli scrittori più famosi del Siglo de Oro come Cervantes, Quevedo e Lope de Vega. La destinazione era una ristorante che non avevo mai provato, ma che mi era stato suggerito da un collega che vive in zona. Si tratta di Lamucca, che si trova in Calle del Prado. Il locale fa parte di una piccola catena di ristoranti presente in alcuni quartieri di Madrid. Il menù combina piatti tipicamente spagnoli, come la bistecca al formaggio cabrales, con ricette fusion e opzioni light come il poke. È un ristorante che consiglio se il vostro stomaco vi sta chiedendo una tregua dalle tapas (succede dopo alcuni giorni da turista in Spagna) e volete provare qualcosa di diverso o più leggero. L’ambiente è decorato al dettaglio e il locale è ricco di atmosfera.
Anche qua all’entrata viene chiesto di usare gel disinfettante. La mascherina a Madrid è obbligatoria ovunque (anche all’aperto), pertanto i camerieri la usano mentre lavorano e i clienti possono toglierla solo una volta seduti al tavolo. I menù cartacei sono spariti e sono stati sostituiti da un codice QR attaccato ai tavolini che permette di accedere al menù attraverso lo smartphone.
Una pausa nel Retiro
Durante il pomeriggio il caldo ha iniziato a farsi sentire e ho cercato rifugio in uno dei miei angoli preferiti di Madrid: il Parco de Retiro che si trova non molto distante. Il parco è una delle mete preferite dai madrileños per le passeggiate del fine settimana. Il distanziamento sociale qua non è un problema, dati i suoi 4,5km di perimetro nel quale convivono diverse anime: zone eleganti e curate, giardini, roseti, parchi giochi e sentieri meno battuti. In ogni caso qualsiasi strada si prenda si finisce prima o poi per incontrare una dei suoi due angoli più famosi: il lago artificiale incorniciato da una struttura imponente di collonne bianche o il palazzo di Cristallo, una struttura del XIX fatta interamente di vetro che si può visitare gratuitamente.
Se amate i parchi e avete bambini un’altra opzione è il vicino Giardino Botanico che fino a fine ottobre offre un’attività per i più piccoli dedicata a Peppa Pig, una buona maniera per intrattenerli mentre si passeggia tra le sue 5000 specie di piante.
La Madrid islamica
Nel tardo pomeriggio ho deciso di concludere la giornata con una visita guidata a piedi. Cercavo un tour che mi offrisse un percorso non scontato e mi fornisse una prospettiva differente sulla città. La mia ricerca mi ha portato all’agenzia Viajes Iverem, un’agenzia specializzata in viaggi culturali che impiega guide specializzate in archeologia e storia dell’arte.
Ho scelto il tour Madrid Medieval Islamico, un percorso che dura due ore e mezza. La visita è consistita in un percorso lungo le mura che nel medioevo delimitavano la città. Mantenere la distanza di sicurezza non è stato difficile dato che eravamo solo due persone, ho cosi avuto il lusso di una visita guidata semi-privata al prezzo di una visita di gruppo. La visita si è svolta in spagnolo ma l’agenzia offre anche tour in italiano.
Madrid è l’unica capitale europea fondata dagli arabi, un’origine a lungo ideologicamente messa in ombra. Ho scoperto angoli molto belli a me ancora sconosciuti della città, come il parco del Emir Mohamed I, emiro del regno Al-Andalus, che fondò Madrid nel nono secolo d.C. Il parco è disposto alla maniera di una giardino andaluso e ospita quello che rimane delle mura originarie della città, una delle poche tracce rimaste dell’epoca araba. Un altro particolare che mi ha sorpreso è stato la presenza dei resti di una torre islamica esibiti, ma poco pubblicizzati, nel parco sotterraneo del parcheggio di Plaza de Oriente, la cui costruzione rivelò la presenza di molti resti archeologici del periodo.
La visita ha il merito di fornire così tanti dettagli sul periodo e sulla storia della Spagna in generale da far passare scarsità di segni tangibili in secondo piano (oltre a far luce sulla mia ignoranza) e mi ha invogliata a approfondire l’argomento ulteriormente.
Conclusioni
Al termine della giornata mi sono rimasti i piedi doloranti e la sensazione che avere la possibilità di visitare Madrid in questo periodo, godendo della bellezza delle sue vie e piazze vuote sia stato un privilegio. Le sicurezza anti-Covid vengono seguite con disciplina dalla popolazione (ancora scottata dal lungo e severo confinamento) e in generale nella mia esperienza mi sono sentita al sicuro. Certo, non posso predire come si evolverà l’epidemia e le possibili restrizioni nel breve termine, ma sicuramente nei prossimi mesi ci sarà una finestra di opportunità per visitare e scoprire la città prima che il turismo di massa ritorni, e non posso che invitarvi a coglierla.