Barcellona occulta

Agli sgoccioli del 2020, l’ideale di evento culturale è completamente cambiato: non è possibile assistere a concerti di massa, festival, spettacoli dal vivo, feste di quartiere o semplicemente è quasi impossibile incontrare qualche attività distinta dalla semplice birra al tavolino di un bar. Le restrizioni per impedire la diffusione del coronavirus nel mondo, hanno reso la vita sociale e artistico-culturale difficile, conducendo quasi ad un arresto totale del settore, già di per sé complicato.
Le strade di Barcellona sono ormai semi deserte e l’aria di festa che si respirava in ogni angolo della città sembra quasi sparita nel nulla. La semplicità delle piccole cose che arricchivano la giornata, come entrare in un bar e ascoltare musica dal vivo, ritrovarsi in un concerto gratuito in piazza, andare in discoteca, sono quasi un ricordo lontano. E cosa rimane per stimolare la creatività e immergerti in un altro mondo? Uno schermo, che sia del cellulare, del computer o di una televisione, sono ormai una parte della realtà diventata fondamentale per poter evadere.

Fortunatamente, ancora è possibile incontrare dei luoghi nascosti in cui distrarsi, entrare in contatto con altre persone, godere dell’arte dal vivo. In una piccola strada del Raval, quartiere situato vicino al centro di Barcellona, si trova una piccola associazione culturale: L’Occulta. Nata in tempi di quarantena, si tratta di una comunità di appassionati all’arte che puntano allo sviluppo, all’interscambio e alla crescita della cultura artistico – musicale di Barcellona.

Vi starate chiedendo: perché si chiama L’Occulta? La location si nasconde trai palazzi del quartiere, un portale bianco con una tenda rossa lo contraddistingue. Alla porta c’è una persona che accoglie e vigila che non si superi il numero di persone permesse ai tempi del covid. La porta è chiusa a chiave e quando si entra c’è un’ulteriore porta che apre a un nuovo mondo: una sala piena di specchi, da un aspetto vintage e con un pianoforte a coda che fa viaggiare indietro nel tempo.
L’associazione culturale è diventata simbolo durante questa epoca perché continua ad accogliere eventi musicali, artistici, conferenze, piccoli festival di arte, musica e cibo, lezioni di danza, di yoga. Le proposte sono tante ed innovative, arricchite dalla presenza di numerosi artisti emergenti.

Da sottolineare è la capacità di dare spazio a piccole comunità, nomi ancora non noti nel panorama artistico nazionale, ma che sicuramente a breve lo saranno. Importante è anche il grande supporto l’associazione da all’ambito musicale, grazie all’organizzazione di jam sessions e live concerts che permettono al pubblico di godere di qualche ora di buona musica. Inoltre, l’entrata è molto economica ed accessibile a tutti.
Dunque, non disperate: non è tutto perduto!! Ancora esistono posti da scoprire e in cui sentirsi liberi, apprezzare l’arte e la cultura, bere una buona birra e perché no, provare un piatto tipico di qualche paese esotico. Barcellona sorprende sempre, anche in epoca di pandemia.