Besalú: un salto nel medioevo catalano

A una ventina di chilometri da Olot, immerso tra i lussureggianti rilievi della vulcanica Garrotxa, si erge in tutto il suo splendore uno dei borghi medievali più belli della Catalogna: Besalú.

Dichiarato Conjunto Histórico-Artístico Nacional nel 1966, il centro storico di Besalú vanta un patrimonio architettonico unico nel suo genere che ogni anno attira migliaia di turisti da ogni angolo del pianeta.

La mia “avanscoperta” inizia dal Pont Vell: un ponte romanico fortificato risalente al XII secolo nonché unica via d´accesso all´antico borgo cittadino. Con le sue sette arcate dalla caratteristica forma angolare, il Pont Vell sorveglia il borgo storico e, al contempo, osserva il lento scorrere del Fluviá: il modesto corso d´acqua che sinuosamente accarezza le imponenti mura che cingono il borgo. Emblema indiscusso di Besalú, ma anche spettatore privilegiato della sua storia, il ponte fu distrutto nel 1311, successivamente riscostruito ed ampliato, e nuovamente danneggiato durante la Guerra Civile. La sua passerella lastricata di 105 metri proietta il turista direttamente al tempo del Medioevo catalano.

All’interno delle mura ogni edificio testimonia il passato glorioso dell’antica capitale dell´omonima contea. Passeggiando per i vicoli acciottolati che si snodano attorno alla Placa de la Libertat (la piazza principale), sono vari gli edifici dal notevole valore architettonico: la Chiesa di San Vincenzo del X secolo, il Monastero benedettino di San Pietro e l’Ospedale di Santa Giulia risalente al XII secolo. Da non perdere assolutamente l’antico barrio judío (quartiere ebraico) che tuttora preserva i resti delle mura dell’antica sinagoga e il mikveh, una costruzione adibita al rituale dell’ablazione. Per chi fosse interessato a visitare il Mikveh, l’ufficio turistico di Besalú organizza, su prenotazione, delle visite guidate.

L’eredità culturale ebraica unita alla bellezza dei paesaggi pireneici, hanno favorito nell’ultimo decennio il turismo ebraico. Stando ai dati pubblicati dall’Agenzia del Turismo Catalana, si stima che ogni anno circa 250.000 turisti provenienti da Israele visitano la Catalogna.
Dopo aver fatto un tuffo nel passato, arriva il momento di tornare al presente e scoprire la ricchezza enogastronomica della Garrotxa. Sicuramente vale la pena fare un salto in una delle botteghe artigianali che offrono una degustazione dei prodotti locali. Un consiglio spassionato: non dimenticatevi di assaggiare gli insaccati locali (baiona, fuet e longaniza del payés) da gustare con un buon calice di vino o, eventualmente, sorseggiando la ratafía, il liquore di erbe catalano per antonomasia.
La mia giornata si conclude con una passeggiata rilassante lungo il fiume e culmina con un tuffo nelle sue tiepide acque.

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