Forse non siamo più abituati a vedere la maestosità degli edifici pubblici. Non percepiamo come la costruzione di una Cattedrale possa essere l’espressione di una città e convertirsi in un simbolo. Questa strana sensazione di maestosa presenza e simbolo che va oltre il religioso si percepisce di fronte alla Cattedrale di Burgos.
Doveva essere proprio questa la sensazione che percepiva il pellegrino che dopo un lungo cammino in mezzo ai vasti campi di Castilla, arriva nella piazza di fronte alla cattedrale. Trovarsi di fronte a un simbolo che è parte del cammino proprio e di tutta una città. Con questo paragone e con gli occhi di un pellegrino che comincia la nostra visita a Burgos.
Entriamo nella città antica attraverso la porta di Santa Maria che ci conduce direttamente alla piazza della Cattedrale, dove ci accoglie un’installazione artistica composta da un esercito di pellegrini. Questo 2021 e 2022 è l’anno Santo Xacobeo e Burgos è uno dei punti d’obbligo del cammino. Un Anno Santo, tanto atteso come la fine delle restrizioni del post pandemia. I pellegrini siamo noi stessi che attraversiamo la nostra vita ognuno a sua maniera, ma tutti tesi verso la meta finale. Così come diversi l’uno dall’altro sono i pellegrini di questa installazione, frutto della interpretazione personale di ciascun artista, che vede con i suoi occhi e rappresenta il senso più profondo dell’andare attraverso il cammino.
Ci soffermiamo sui dettagli delle sculture che istoriano gli archi di questa stupenda cattedrale gotica. Nella ricchezza dei dettagli comprendiamo quanto importante sia il simbolismo di questa cattedrale che è monumento e libro di pietra allo stesso tempo. Veicolare un messaggio attraverso tutti gli aspetti dell’architettura, questo maniera tanto medievale di parlare attraverso i simboli, in modo che tutto il popolo potesse comprendere.
Ma Burgos non solo e la sua cattedrale e i resti della città medievale, la città e una città viva dove l’arte e la gastronomia sono letteralmente ad ogni angolo. Solo l’imbarazzo della scelta per decidere dove provare alcuni dei piatti più rappresentativi della gastronomia locale. Noi abbiamo voluto essere tradizionali e provare la sopa castellana che accompagna il tempo un po uggioso di questo autunno, e per restare in tema con i prodotti tipici proviamo las Yemas de Burgos comprati nella storica Confiteria Alonso nella Plaza Mayor.
I commerci storici di Burgos meritano un tour speciale, nella stessa Plaza Mayor, si trovano altri due negozi che ancora conservano intatte le loro stupende facciate e insegne così anni ’50, andando a spasso per il centro di Burgos, troviamo altri diamanti nascosti tra le vecchie facciate dei negozi storici della città. Così improvvisiamo un TypeHunter tour alla scoperta di negozi storici e ci ritroviamo immersi in un’atmosfera che ci ricorda i vecchi quartieri di un tempo quando comprare era anche e soprattutto una maniera per fomentare le relazioni umane.
Oggi ci resta in alcuni casi solo il ricordo di quei momenti passati a scegliere un paio di scarpe che dovevano durare tutto l’inverno, comprandole nel migliore negozio della città, che era anche garanzia di un prodotto di qualità.
Burgos è anche street art, grandi murali, ma anche piccole opera di arte di strada che rendono le vie del centro nei dintorni della Cattedrale e del Museo di Arte Moderna un piccolo museo urbano.
Lasciamo la città sicuri che questo è stato solo un assaggio, con in bocca il buon sapore di un piatto che vogliamo gustare con calma…