Il nostro viaggio tra mare e montagna attraverso Cantabria “infinita”, come recita giustamente lo slogan del turismo regionale, continua in direzione di Potes e del Valle di Liébana.
Lasciamo alle spalle Santander e le sue spiaggie e, attraversando la costa, ci dirigiamo a Potes. Il viaggio in macchina si può fare attraverso l’autostrada che collega Santander con Oviedo, o attraverso la strada nazionale della costa. Noi scegliamo la costa e così lasciamo l’autostrada e ci dirigiamo a Comillas, da dove procedere per la costa verso San Vicente de La Barquera, Pesuès e poi addentrandoci nel Valle di Liébana attraverso Unquera.
Comillas meriterebbe una visita in esclusiva, cosa che faremo in altra occasione, in questo caso sarà solo una tappa di trasferimento e ci fermeremo solo un paio di ore per una breve sosta. Una sosta che ci permette di visitare uno degli edifici più emblematici di Comillas, il Capriccio di Gaudì. La storia di questo edificio unico nel suo genere, visto che è uno dei pochi edifici che Gaudì disegna e costruisce fuori di Catalogna. La villa costruita tra il 1883 – 1885 appartiene al periodo orientalista di Gaudì.
Ci sorprendono le maioliche che imitano dei girasoli che ricoprono totalmente le facciate della villa. Come in altre opere dell’architetto catalano, ogni piccolo dettaglio è stato pensato e disegnato per armonizzare con l’estetica dell’edificio e costituire un tutto omogeneo. Così i balconi in ferro battuto, o le maniglie e le porte sono state disegnate e progettate nei minimi dettagli.
Accanto al Capricho di Guadì si erge il Palazzo di Sobrellano, dimora del Marqués di Comillas, progettato da un altro illustre architetto catalano Joan Martorell, su commissione di Antonio López y López, un banchiere e industriale nato a Comillas e emigrato a Cuba, dove fece fortuna. La figura del Marqués di Comillas è strettamente legata ad Alfonso XII, e alle sfortunate guerre coloniali che sostenne il monarca, dalla guerra d’Africa alla perdita di Cuba. Il Marqués di Comillas, con la sua impresa di trasporto marittimo e la sua Banca di Credito Mercantile, finanziò le avventure belliche di Alfonso XII, ricevendo in cambio dei suoi servizi il titolo di Marqués di Comillas.
Il Palazzo di Sobrellano, costruito in stile neogotico con annessa cappella gentilizia, è uno dei molti esempi di architettura modernista catalana. Il palazzo insieme al Capricho di Gaudì, l’Università Pontificia e il Cimitero monumentale di Comillas, costituisce uno degli elementi più originali dell’architettura urbana di Comillas, che durante l’epoca Alfonsina si è trasformata nel luogo di “veraneo” delle famiglie nobili e della borghesia industriale dell’epoca.
Lasciamo Comillas e ci dirigiamo attraverso Pesués e Unquera al desfiladero (forra) de la Hermida, dove la nostra prima tappa per una sosta è il Balneario de la Hermida. La presenza di acque curative è attestata sin dall’antichità, ma sarà a metà del 1800 quando con le teorie sulle acque termali e curative si penserà alla costruzione di un complesso, medico-turistico. Il balneario attuale risale al 1934.
Attualmente è un complesso alberghiero con annesse terme, e si trova strategicamente al centro del desfiladero, punto di partenza di diversi percorsi verdi e di vie ferrate di diversa difficoltà, dalle semplici passeggiate sulle rive del fiume Deva, fino ad arrivare alle vie ferrate di diversa difficoltà.
Prima di arrivare a Potes, a pochi chilometri dal balneario si trova la chiesa di Santa Maria di Lebeña, uno dei pochi esempi di architettura Mozarabe del Nord della Spagna. La chiesa si trova incastonata in un piccolo valle del desfiladero. Costruita dal Conte di Liébana probabilmente nel 924, è uno dei pochi esempi di architettura preromanica di Cantabria. La chiesa con pianta cruciforme, costruita dal Conte Alfonso, per custodire le reliquie di Santo Toribio di Liébana, non arriverà mai a compiere la sua funzione. Una bella legenda racconta che il Conte Alfonso cercherà di rubare le reliquie del Santo dal Monastero di Santo Toribio, ma pentitosi prima di compiere il furto, donerà la chiesa ai frati del monastero. La chiesa è stupendamente conservata e la visita guidata merita assolutamente la pena. La guida locale è una fonte infinita di notizie sulla chiesa e sulla sua storia, presente e passata… emoziona vedere come la presenza di questa piccola chiesa sia tanto importante per gli abitanti del valle.
Lasciamo Lebeña, e ci dirigiamo a Potes, per visitare la Torre dell’Infantado che alberga un’esposizione permanente di facsimili del codice del Beato di Liébana. La storia di questo mitico libro che descrive l’apocalisse di San Giovanni, merita la pena di essere raccontata. Il Beato di Liébana, fu un monaco del monastero di Santo Toribio, che visse tra il 700 e il 798, conosciuto per il suo commentario all’ Apocalisse di San Giovanni, dal piccolo valle di Liébana, la sua opera con le eccezionali illustrazioni miniate al testo si è rapidamente diffusa in tutta Europa. La forza espressiva delle illustrazioni che accompagnano il testo ha richiamato l’immaginazione degli eruditi di ogni epoca, facendone uno dei libri più studiati e riprodotti, tanto che esistono 31 copie antiche del Beato di Liébana.
Potes è stata dichiarata Capitale del turismo rurale 2020 e le strade strette del centro storico sono prese d’assalto da turisti che vogliono godersi le molte attività legate al turismo verde che offre il valle. Noi lasciamo Potes e ci dirigiamo al Monastero di Santo Toribio per una breve visita alla sua chiesa con la Porta Santa. Infatti Santo Toribio è uno dei sei luoghi santi dove si celebra il Giubileo, insieme a Santiago di Compostela, Urda (Toledo), Caravaca de la Cruz (Murcia), Roma e Gerusalemme. La chiesa e il monastero sono visitabili fuori dagli orari di messa, e durante la celebrazione avviene l’ostentazione del Ligmun Crucis che si conserva nel monastero.
Vicino a Potes, presso Enterrias, nel municipio di Vega de Liébana, si trova la Casa de las Doñas, un complesso etnografico di grandissimo interesse culturale e turistico. Si tratta di una complesso architettonico composto da una Casona probabilmente del XVII secolo, e vari altri edifici anticamente adibiti ai lavori del campo, che durante il XX secolo fu il centro economico amministrativo del Valle. Attualmente è una casa museo che conserva intatte le caratteristiche della casona nella sua ultima riforma del XX secolo, un luogo magico dove scoprire da vicino la vita nel valle durante varie generazioni dal 1920 fino agli anni ’60. Il restauro è stato fatto con amore e con attenzione ai dettagli. La vista dalla socarreña della casona è un vero quadro aperto al valle di Vega di Liébana.
Con questa immagine di pace interiore lasciamo Liébana e torniamo al tram della città, certi che sempre avremo un luogo dove connettere nuovamente con la natura.