Cantabria verde 2021 – parte 1

In questo nuovo post dedicato alle bellezze naturalistiche di Cantabria vogliamo conoscere meglio e farvi scoprire il tratto di costa che da Santander raggiunge la ria di Treto e da lì precorrendo il cammino verso Ramales de la Victoria scopriremo il santuario de la Bien Aparecida patrona di Cantabria e il suo valle.

La costa orientale della nostra regione è conosciuta come la costa dalle “mille” spiagge atlantiche, grandi e piccole lingue di spiaggia finissima incastonate nelle alte scogliere della costa.

Un percorso che abbiamo fatto in parte a piedi, partendo dal Mirador de los Tranquilos fino alla spiaggia di Langre. Probabilmente si tratta di una delle vie verdi più interessanti della costa orientale cantabra. Una passeggiata che trascorre attraverso la costa giusto al bordo della scogliera. Un luogo ricco di contrasti e dove si fonde il verde dei prati, con l’azzurro intenso del Mare Cantabrico e il cielo intenso.

Il Mare del Cantabrico ci accoglie con tutta la sua maestosa potenza. Le onde che si infrangono contro le rocche della costa, e sotto di noi si apre un mare azzurro profondo. Il cammino dal Mirador de los Tranquillos, fino a Langre trascorre tra i campi coltivati fino al bordo della scogliera. Dopo pochi chilometri di cammino, la costa si apre e la scogliera lascia il passo alla enorme spiaggia di Langre. Una immensa spiaggia atlantica, dove il mare blu rompe con le sue onde ritmicamente.
Non è un caso che tutta la costa della Cantabria viene letteralmente presa d’assalto dai sufisti provenienti da tutta Europa.

Riprendiamo il cammino, e seguendo la costa giungiamo alla spiaggia di Galizano, una piccola spiaggia incastonata tra due alte scogliere, con una piccola ria che si apre come una lingua azzurra dentro della fina sabbia della spiaggia, creando così due spiagge in un solo posto. La prima bagnata dalla ria al coperto dai marosi, e la seconda bagnata dalle onde del Mare del Cantabrico.

Il cammino riprende in parte per la via che si allontana dalla costa e ci conduce fino al Faro di Ajo. Prima di raggiungere il faro ci soffermiamo a pochi chilometri dal paese per conoscere la Ria di Ajo e il convento di San Ildefonso un antico convento, che si trova sulla via del nord del Cammino di Santiago. Un antico convento con un grande chiostro che è stato recentemente restaurato.

A pochi metri dal convento incomincia la via verde che ci porta a conoscere la Ria di Ajo, e da lì fino al Mirador de la Ojerada de Ajo e alla sua impressionante grotta naturale che si apre sull’oceano.

Il verde dei prati, l’azzurro intenso del mare, il cielo sopra di noi, e il rumore del mare che si infrange contro le scogliere. In alcune occasioni possiamo vedere quelli che si chiamano Bufones, delle cavità naturali delle rocce della scogliera, che permettono che la forza delle onde si apra passo dentro delle rocce, creando così dei veri e propri “tamburi marini”…

Sull’alto della costa di Ajo si erge uno dei tanti fari che punteggiano tutta la costa del nord della Spagna, e della costa della Cantabria. Un faro che illumina il tratto di costa compresa tra Ajo e Langre, un grande faro bianco…

Bianco fino a quando circa un anno fa l’artista cantabro Okuda non è stato contrattato per creare un’opera d’arte effimera sulle bianche facciate del faro di Ajo. Un’opera d’arte di strada, piena di simbolismi e dai colori vivi e sgargianti. Un’opera dove convivono le stelle, il mare tutta la mitologia di questa Cantabria Infinita….