Lasciamo il faro di Ajo e continuiamo la nostra passeggiata verde per la costa orientale di Cantabria. Ci addentriamo verso l’interno della costa e raggiungiamo Santoña. La città si trova ai piedi del monte Buciero nella comarca del Trasmiera. Conosciuta a livello nazionale e internazionale per la sua fiorente industria ittica e conserviera.
Santoña rappresenta uno dei legami più stretti che uniscono la Cantabria con l’Italia. Già a partire dalla fine del 1800 la costa del nord della Spagna e concretamente la zona di Laredo e Santoña, furono zone di immigrazione di pescatori siciliani, specialmente di Terrasini e della zona del palermitano, che viaggiavano stagionalmente per il periodo della pesca della sarde e sardine. I pescatori siciliani venivano in Cantabria durante il periodo della pesca e si fermavano per mettere il pesce in salamoia. Nasceva così l’industria conserviera di Santoña e Laredo. I pescatori stagionali, incominciarono e mettere radici e a stabilirsi nella zona, costruendo le prime fabbriche conserviere. La zona del porto di Santoña conserva ancora alcuni edifici dei primi del ‘900 che adibiti a fabbriche di conserve.
Così noi in questo viaggio tra presente e passato ci immergiamo nel centro storico della piccola città di mare, che ancora oggi è punto di riferimento nazionale per la trasformazione delle anchoas, con un’economia e una gastronomia che respira l’aria pura e la salsedine della costa del cantabrico. Lasciamo Santoña e continuiamo il nostro viaggio verso Limpias, passando per Colindres, dove ci attende una sorpresa inaspettata.
La cena tutta a base di prodotti freschi di stagione ci offre un connubio di sapori e texture che stimolano il palato, come Lingote de bocartes con verduras de primavera y escabeche de zanahoria , una reinterpretazione della classica lasagna ma questa volta con il bocarte e le verdure di stagione come protagonisti.
Limpias è conosciuta altresì per la sua cattedrale e per il miracoloso Cristo de Limpias che si conserva nell’altare maggiore. L’origine di questa preziosa immagine è poco conosciuta. Si ritiene che a Cadice fosse venerato nella Chiesa dei Padri Francescani e che, quando la chiesa crollò a causa dalle inondazioni, l’immagine di Cristo sia passata nell’oratorio di Don Diego de la Piedra, cavaliere professo dell’Ordine di Santiago. Si dice che uno tsunami minacciò la città di Cadice, e tutto il popolo decise di portare in processione le immagini più venerate della città.
Le acque si fermarono e cominciarono a ritirarsi solo davanti alla Sacra immagine del Cristo dell’Agonia. In vista del prodigio, il popolo riconoscente chiese che l’immagine del Cristo Santo fosse posta in venerazione in una delle Chiese di Cadice. Don Diego morì nel 1755 ma nel suo testamento pone diverse clausole in cui ricorda la sua città natale di Limpias: “Faccio costruire la Parrocchia di San Pedro de Limpias, e faccio incarico della sua pala d’altare maggiore e la sua doratura, ponendo in essa tre immagini: quella del Nostro Redentore morente sulla Croce, quella della Sua Beata Madre e quella di San Giovanni Evangelista… Ecco perché questa parrocchia diventa il Santuario del Santissimo Cristo dell’Agonia.
L’immagine del Cristo diventa uno dei principali punti di attrazione religiosa e ad essa si legano miracoli e apparizioni. Il nostro viaggio adesso si allontana dalla costa, e nella prossima puntata scopriremo il Santuario della Bien Aparecida.