Cantabria verde 2021 – parte 3

Lasciamo Limpias e il suo Parador Nacional, e seguendo la ria ci dirigiamo verso Ramales de la Victoria. Il panorama dei campi verdi e dei monti del valle ci accompagna e noi ci lasciamo prendere dalla poesia che emana la Montagna… La nostra prima meta è il santuario della Bien Aparecida, patrona di Cantabria. Il Santuario si trova nei monti presso il paese di Hoz de Marròn. La leggenda vuole che l’apparizione della vergine in una finestra di una piccola ermita di Hoz de Marròn nel 1605, abbia acceso la fede presso i popoli della montagna, da allora la vergine è stata venerata da tutti i cantabri lì dove si trovassero a vivere da Madrid alle lontane terre di oltre America.

La chiesa nella sua semplice architettura è adornata da una serie di pale d’altare del XVII e XVIII secolo, l’oro e la pietra nuda fanno da contrappeso per questa opera d’architettura semplice ma allo stesso tempo affascinante. Dal mirador della Chiesa è possibile ammirare uno dei più suggestivi paesaggi della nostra Cantabria, che porta nel sua DNA l’amore per la natura, i suoi boschi e le sue vallate.

Lasciamo la Bien Aparecida e riprendiamo la strada che ci porterà nuovamente a Santander, percorrendo un alto passo di montagna chiamato Puerto de las Alisas. Il paesaggio è veramente mozzafiato, attraversiamo, uno dopo l’altro vai passi di montagna, costantemente circondati da un verde smeraldo dei boschi e dai pascoli di alta montagna. I piccoli paesi che attraversiamo ci sembrano fermati nel tempo, con i piccoli bar che fanno anche da spaccio alimentare e centro in cui si congrega tutto il paese.

I palazzi nobiliari sparsi ovunque nelle montagne della Cantabria ci ricordano che questa è terra di hidalgos, dove hanno origine tutte le più importanti famiglie del resto della Spagna. Ma questa è anche una terra di emigrazione di tante generazioni di cantabri che hanno lasciato la Montagna alla ricerca di un futuro migliore a Cuba o in Sud America. E così spesso anche l’architettura ci ricorda con le case degli Indianos, (letteralmente quelli che tornavano dalle Indie d’America), che questa terra e questo popolo che sembra rude, si è mescolato con altre culture. Ne è un segno tangibile, la presenza delle palme che solitamente si trovano piantate nei giardini dei palazzetti Indiani, che differiscono totalmente dall’architettura tipica della Montagna, soprattutto per l’uso di grandi balconate chiuse da enormi finestre a vetri, come a voler captare tutta la luce possibile.

Si tratta di cercare le testimonianze di questa ricchezza culturale che davvero ci aspetta dietro ogni angolo nelle strade dei piccoli paesi di questa Cantabria verde piena di arte, cultura e soprattutto di un contesto naturale unico…