In Spagna, domenica mattina vuol dire churros con cioccolata calda! Già, lo so, più di un tour culturale, questo sembra un tour culinario… 😅 🥞
Ma veniamo a noi! Come vi ho anticipato, anche l’ultimo giorno del mio viaggio è dedicato alla scoperta della Cartagena antica. Continuo così il mio percorso con l’imperdibile Teatro Romano, simbolo ormai dell’intera città.
Dopo la visita al Teatro, è il momento dell’Augusteum. Si tratta dei resti di un tempio dedicato ad Augusto, imperatore divinizzato, tempio dal carattere politico-religioso e probabilmente una sede collegiale. Una pianta complessa, che rimanda al complesso statuario centrale, e una grande ricchezza decorativa con parte del suolo e altri elementi di pregiato marmo. A pochi metri dall’Augusteum, si trova la Casa della Fortuna, che conserva i resti di una domus romana del I secolo a.C., chiamata così per la presenza dell’incisione “Fortuna Propitia” nella porta dell’entrata secondaria. Qui si trovano le tipiche parti di una casa romana dell’epoca, come il tablinum (ingresso), il cubiculum (dormitorio) e il triclinium (sala dei banchetti).
In tutte le strutture visitate è stata garantita la presenza dei dispenser igienizzanti, distanza e altre norme di sicurezza e prevenzione.
Tutte questa cultura mi ha messo fame! E cosa c’è di meglio per finire il mio viaggio di un pranzo a base di tapas tipiche di Cartagena e Murcia? Mi siedo quindi in uno dei barili della Uva Jumillana. Qui, insieme all’altro ristorante di tapas La Fuente, vengono servite prelibatezze del posto: il caldero (piatto a base di riso e pesce, servito sempre con la salsa allioli), la marinera (tapa al 100% di Cartagena: una mousse di insalata russa con sopra una acciuga, serviti sopra una sorta di grissino curvo), la maravilla (marinera rivisitata che sostituisce l’acciuga al samone), le immancabili patatas bravas (tipiche di tutta la Spagna, ma in ogni posto serviti con una “salsa brava” particolare). 🍟 🐟