Una “domenica bestiale” per le vie di Santander

Forse c’è da cercare nei luoghi comuni delle nostre città quelle cose straordinarie che la vita di tutti i giorni ci impedisce di vedere. Così una canzone diventa un leit motiv di una “domenica bestiale”. Limitati negli spostamenti, costretti a una irreale distanza umana, ci stiamo quasi convertendo in estranei che fugacemente si scambiano rari saluti guardando una distanza irreale. Una domenica passeggiando per le vie del centro di Santander, riscopro con altri occhi i dettagli nascosti di una città che cambia, e che diventa nel suo piccolo un luogo pieno d’arte.

La passeggiata si svolge per le vie del centro, quel centro storico che manca alla città, perchè distrutto nel 1941 da un incendio. Nelle poche strade che ancora si conservano intatte, tra calle del Arrabal, la calle del Medio e la plaza del Principe, si può in un qualche modo respirare quell’atmosfera di una città di mare, dove il porto piccolo “Puerto Chico”, anticamente era l’approdo delle navi trans oceaniche, che portavano ricchezza da Cuba e dal Sud America, e allo stesso trasportavano i sogni di tanti emigranti della Montagna che cercavano un futuro migliore nelle terre del Nuovo Mondo. Di quegli anni restano alcuni segni tangibili nelle facciate del Mercado dell’Este con le sue pubblicità delle compagnie di navigazione, e un antico cartello in metallo che svetta come prua di una nave mercante dall’alto di un edificio che si trova a pochi metri dalla piazza Porticada.

Un poco più avanti nella calle del Medio, il nostalgico Brocante di Carmen San Emeterio, mi trasporta alle strade strette delle rue francesi… Un salto nel passato tra libri antichi, oggetti di altre epoche, vestigia di una Santander che fu porto di mare e luogo di scambio tra due culture. Un poco più avanti nella Plaza de Cañadío, le terrazze aperte dei molti bar de copas che allietano le serate estive dei santanderini e dei veraneanti, oggi ci offrono un aperitivo con un vermut, che sa di mare e di estate. Bisogna prendere per buono quello che ci offre la vita… Forse come nella semplicità di “una domenica bestiale”.

Faccio un salto per vedere come cambia la città grazie al programma di street arte “Desvelarte”, con i suoi mulares che si possono scoprire nelle facciate nascoste degli edifici del centro di Santander, convertito in un “museo di arte contemporaneo” all’aria aperta. I colori della città che cambia, e così cambia anche la colonna sonora di questa “domenica bestiale”, e con No More Blue di Roberto Ciotti, la colonna di Marrakesh Express, faccio un salto per vedere la nuova facciata di Discos Cucos, dove Franco Battiato e Morente mi guardano dalle serrande chiuse di questo piccolo tempio del disco in vinile.

Perchè la vita è fatta anche di queste passeggiate senza meta, di un girovagare che ti fa scoprire quei luoghi dove il tram tram di tutti i giorni non ti porta, e così la mia “domenica bestiale”, continua, con una passeggiata fino alla Calle del Sol, dove la Libreria di Paco Roales, mi fa riflettere sul valore della poesia “visuale”, un oggetto a metà tra libro e scrittura viva.

Ev’rytime I meet your love, baby,
Ev’rytime I got you
Ev’rytime you’re close to me baby,
I’m no more blue….

E così continuo a passeggiare senza una meta, e mi lascio sorprendere dalla vista della Baia di Santander dal Centro Botìn… Non bisogna guardare indietro, ma sempre avanti per scoprire lo straordinario dell’ordinario…

The situation is changed now
Don’t look at the past
Each time I got you baby
I want it to lost
No more empty days
No more empty rooms
That’s what my soul says to me
That’s what I believe
I’m no more blue pretty mama.