Buenos Dìas Madrid

A Madrid inizia tutto con un buon desayuno, (la colazione).

Perché qui il caffè si prende molto sul serio, e soprattutto seduti e con una buona dose di tempo!

Questo sì, non vi immaginate il corposo sapore dell’espresso Italiano, né la folla accalcata al bancone in attesa del cappuccino, immersi nel rumore della macchina che macina il caffè e il profumo dolce di brioche.

La mia storia inizia nella taberna che è niente di meno che la seconda più antica di Madrid, e si trova giusto all’angolo della mia casa: a Chueca.

Partendo dal bancone dell’entrata a cui si dice Pablo Neruda bevesse il vermut, si percepisce la storia che ogni angolo di questo luogo ha da raccontare, passando dalle piastrelle che rivestono le pareti ai tavoli di legno, unici e diversi tra loro.

Ho passato molte mattine leggendo un libro in questo luogo dove il tempo sembra fermo a più di 100 anni fa, degustando un pane tostato con pomodoro, olio, sale e jamón ibérico!

Cinque anni dopo il mio arrivo a Madrid, non sono più capace di mangiare solo dolce a colazione, e farei del jamón, (quello ibérico che si scioglie in bocca) il mio mantra, insieme a una tortilla de patatas fatta al momento, con un cuore non proprio cotto.

Madrid, pur essendo la frenetica capitale, offre una magia di sapori e luoghi che la tradizione ha sempre saputo mantenere.

Chiunque abbia voglia di perdersi tra le vie di un quartiere qualsiasi può scovare un angolo magico, come la famosa “Carmencita

Altre storie di