FEAGA 2019

Bellezze naturali, storia centenaria, gente operosa e cordiale, amministratori lungimiranti, sono il cocktail che rappresenta questa meravigliosa isola.

Ho capito dal primo giorno che il fascino di questo paradiso deriva da ogni aspetto della vita non solo naturalistica ma anche sociologica di Fuerteventura.

Ogni fine settimana è dedicato alla scoperta delle Canarie, cominciando dalla mia isola con base di partenza da casa mia a El Cotillo.

Una delle caratteristiche di questo popolo è lasciarsi condurre dal tempo in assoluta libertà, riducendo al minimo la programmazione. Vivere in libertà vuol dire gustare ogni giorno come se fosse il primo della tua vita, assaporando ogni minuto della giornata.

È per me affascinante, abituato come ero dal dover saper prima, e con grande anticipo, quale dovesse essere la mia agenda, a volte annualmente.

Che noia era!

Ma ora, ogni giorno è una nuova avventura!

Vi assicuro che vivere anche solo per una vacanza alle isole Canarie, significa vivere momenti della propria vita difficilmente ripetibili e assolutamente indimenticabili.

Tutto iniziò così per me, una vacanza, una visita di cortesia a un amico e la definitiva scelta di dare una svolta importante alla mia esistenza. Stracciai il biglietto aereo e decisi di diventare un canario, scelsi la vita, scelsi l’avventura, scelsi la natura, scelsi il sentimento.

Ma torniamo alla mia spedizione di fine settimana. Libero dagli impegni lavorativi che rigorosamente terminano il venerdì, predispongo la mia attrezzatura che ogni mese si arricchisce di qualche ultimo ritrovato della tecnologia legata alla cattura delle immagini più belle e significative del mondo che mi circonda.

So per certo che devo solo aspettare la telefonata di qualche amico, e sono ormai tanti, che mi proponga l’ennesima destinazione.

È divertente anche questo aspetto della mia nuova vita. L’uscita del fine settimana non è più costituita da qualche sala da ballo, ma dalla meravigliosa danza con la natura.

Comunque sono indeciso nell’attesa della solita proposta di uscita, tra alcune delle spiagge più belle come Piedra Playa a El Cotillo o Majanicho, località protetta dall’Unesco.

Anche questa domenica sarà una giornata di sole e di mare e già pregusto nella mia mente le immagini che riuscirò a catturare, e per non farmi mancare nulla lo faccio mentre pregusto uno dei piatti più tipici in terra spagnola, una gustosa paella de marisco.

Ma ecco la prevista telefonata. È Franco che mi invita ad andare alla fiera della FEAGA del 2019. La fiera dell’agricoltura di Fuerteventura che si tiene dalle parti di Pozo Negro, una ridente località, situata dopo di Golf Club di Caleta de Fuste e Salinas del Carmen verso il centro dell’isola, sullo stesso versante della capitale Puerto del Rosario.

Cosa troverò?

Una grande curiosità pervade la mia mente.

Fuerteventura, apparentemente, è un’isola vulcanica dove regnano gli antichi e bassi crateri con distese di deserto sahariano.

La vegetazione è limitata a campi di aloe vera, la pianta miracolosa che da qui, alle Canarie, si è diffusa in tutto il mondo e qualche palma qua e lì.

L’acqua è poca e i giorni di pioggia si limitano alle dita di una mano ogni giorno, come si può pensare a una fiera su agricoltura e fauna locale?

Lo scoprirò quando saremo arrivati alla nostra meta.

E la settimanale avventura ha inizio la domenica mattina. Il viaggio è breve.

Ogni viaggio è breve a Fuerteventura, le sue dimensioni complessive consentono di percorrerla tutta in poche ore anche grazie alle strade sempre scorrevoli e perfettamente costruite e mantenute.

È una giornata particolarmente calda, la temperatura sarebbe irresistibile se non soffiasse perennemente il vento, che quindi riesce a rendere vivibile, anzi gradevole il clima.

Si può proprio dire… Santi Alisei!

Finalmente raggiungiamo lo spazio dedicato alla fiera. I parcheggi sono pieni di macchine e furgoncini, sembra che siano arrivati da tutta l’isola a visitare questo vero e proprio evento.

Si fa addirittura fatica a trovare uno spazio dove parcheggiare la nostra autovettura.

Come è mio solito ho voluto documentarmi durante il viaggio su questo evento, che è annualmente ricorrente. I capannoni che ospitano la manifestazione sono di nuovissima costruzione e la FEAGA è l’evento principe che si svolge ogni anno all’interno di questo nuovo complesso fieristico, per tutta Fuerteventura.

Anche stavolta, mi sorprendo, come mi era successo con la fiera dell’artigianato, perché l’ingresso è gratuito.

Armato della mia insostituibile macchina fotografica faccio ingresso nel primo capannone.

È dedicato agli animali allevati sull’isola. Capre, Tori, Asini, Galli, Galline, Cani di razza, quella tipica di qui e che hanno dato il nome all’arcipelago quando sbarcarono gli antichi romani e decine di altre specie.

Ogni allevatore espone orgoglioso i propri esemplari migliori.

È incredibile come siano estasiati i volti, quasi a bocca aperta, non solo dei bambini, ma anche dei ragazzi più o meno giovani.

Sembro impazzito, perché non voglio perdere quelle espressioni disegnate sui loro giovani volti. Non è sufficiente la macchina fotografica e mi aiuto anche con il telefonino cellulare.

Si respira una bella e gioiosa atmosfera di festa.

Mi avvicino agli asini e provo ad accarezzarne uno, devo ammetterlo, sono un fifone e quindi la paura di prendere un morso è tanta, mi faccio coraggio e mi avvicino con la mano e scopro che ogni animale è un tuo amico e reagiscono solo quando li impaurisci.

E anch’io vengo catturato dalla stessa espressione di quei bimbi e mi rendo conto di essere rimasto a bocca aperta.

Il mio asinello si fa accarezzare e mi trasmette una bella sensazione.

Il secondo padiglione è riservato all’animale che regna sull’isola, sono le mitiche capre di Fuerteventura.

Gli allevatori mostrano ai tantissimi accorsi alla fiera come viene prelevato il prezioso latte dalle loro mammelle.

Il latte di capra è il vero oro di questa terra. È un latte che non presenta allergeni, è digeribile e consente di produrre un formaggio squisito.

È il “Queso Majorero” apprezzato non solo a Fuerteventura ma in tutto l’arcipelago canario e punto di eccellenza in tutto il mondo.

È un delizioso oggetto del desiderio per tutti coloro che almeno una volta hanno assaggiato ed apprezzato la sua squisitezza e ricchezza culinaria.

Ed eccoci arrivare finalmente all’area dedicata agli stands con le produzioni tipiche, dai formaggi di capra, “curado” “semicurado” “aromatizzato”, all’olio di oliva, ai vini di Fuerteventura, ai prodotti derivati dall’aloe vera, ai frutti tipici majoreri, al “sal de espuma” (il miglior sale cristallizzato del mondo) e infine alle immancabili patate canarie, con cui poter cucinare le famose “papas arugade”, gustose da mangiare condite con le tipiche salse del posto dal “mojo rojo” agli “ali oli”.

Mi aggiro per gli stands assaggiando ogni cosa.

Alla fine del tour, vero tour de force culinario, sarò ingrassato un bel po’ ma sicuramente potrò dire: “ne è valsa la pena”.

È impossibile descrivere i sapori e i profumi, totalmente nuovi per me.

È un’esperienza indimenticabile. Mi annoto la data non solo per non dimenticarla ma soprattutto per non mancare alla prossima edizione del 2020.

Non si pensi che si tratta di cucina nostrana, casera, perché vi sono anche chef stellati che preparano con i prodotti dell’isola, pietanze gourmet, come le tapas, sapientemente preparate e decorate come opere d’arte.

Un bello spettacolo non solo per gli occhi.

Terminati gli assaggi, scorgo una lunga vetrata con all’interno decine di tavoli e persone sedute che assaggiano i formaggi.

Non potevano mancare i concorsi e infatti scopro che si tratta della gara per l’assegnazione dei premi ai migliori formaggi prodotti a Fuerteventura.

È sorprendete ammirare la cura che la giuria presta nell’assaggiare i vari tipi di formaggio in gara.

Non posso che invidiarli, e mi sorprendendo a sorridere spontaneamente.

Uno spettacolo nello spettacolo!

E ora di pranzo e come se non bastasse la quantità di assaggini già fatti decidiamo di non farci mancare una piccola trasferta gastronomica a Pozo Negro, un piccolissimo paesino sulla spiaggia vicina.

La spiaggia è bellissima pochissime casine dei pescatori costeggiano la costa di colore scuro.

Il piccolo ristorante a fronte oceano è stracolmo. Scopriamo che non siamo stati i soli ad avere l’idea di andare a desinare a Pozo. Tuttavia i simpatici titolari con i loro collaboratori riescono a soddisfare tutti anche se a noi tocca un posto interno e dobbiamo accontentarci di ammirare il paesaggio solo dopo con una passeggiata digestiva.

La fiera torna a impadronirsi della nostra attenzione.

È maestosa e si riesce ad avere un quadro complessivo di questa attività che si rivela tutt’altro che secondaria nell’economia dell’isola.

Vi sono aziende che producono attrezzi agricoli, anche qui con meraviglie tecnologiche, da trattori ultimo modello, ad attrezzature avveniristiche per la refrigerazione delle serre.

Questa manifestazione ci lascia la netta sensazione di come sia certosino e attento il lavoro che gli amministratori pubblici svolgono per ritrovare l’antico splendore dell’agricoltura majorera.

Ci rimettiamo in viaggio ormai verso il tramonto con un stato quasi di beatitudine per la scelta fatta, tanto più che non vi è nulla di più suggestivo che godersi un tramonto a Fuerteventura.