Buongiorno Fuerteventura

Ho preparato un gran finale per concludere questo speciale fine settimana con la mia famiglia.

Ci aspetta una giornata ricca di luoghi da visitare e di esperienze indimenticabili.

Bisogna partire molto presto da Corralejo per raggiungere Betancuria.

Prima di arrivare alla nostra prima meta vi è una sosta d’obbligo. Percorrendo l’autostrada FV-30, si passa per un luogo da cui si può godere di un meraviglioso panorama, che è noto come “belvedere di Guise e Ayose”.

In passato l’isola era divisa in due regni, Jandía e Maxorata, governati dagli omonimi reali.
Proprio in questa zona, era stata realizzata una grande muraglia difensiva per separare i due regni.

Da questo belvedere si gode un panorama insuperabile, indimenticabile, tutto il nord est dell’isola, con le sue montagne e le sue vallate, che si offrono ai nostri occhi.

È uno dei punti panoramici più popolari di Fuerteventura, vicino al belvedere Morro Velosa, che si trova lì vicino.

Veniamo, subito, attorniati da decine di simpatici scoiattoli, tutt’altro che timorosi, sono sempre in attesa dei turisti, certi di ottenere noccioline, pane e altre cose da mangiare.

Oggi, a ricordare queste due figure mitologiche degli antichi re sono state erette due statue enormi, note come i due giganti, che sembrano dire, a ogni visitatore di passaggio, che sono lì per farsi una foto insieme.

E il viaggio riprende per scendere dal belvedere verso la città di Betancuria.

Questa è la città più antica delle Isole Canarie.

Betancuria deve il suo nome a Jean de Betancourt, che vi giunse nel 1404, in procinto di conquistare i Normanni ed è stata la capitale di Fuerteventura per ben cinque secoli.

Quasi a dispetto del resto dell’Isola qui si trova una piccola Oasi naturale, fatta di palme e giardini che circondano le costruzioni fatte di pietre antiche ricoperte da una sorta di intonaco bianco.

Plaza Sta. María de Betancuria, è il centro della città, uno dei luoghi più visitati dell’isola dove c’è la prima chiesa costruita sull’isola, la Chiesa di Santa María Betancuria.

Oltre alla chiesa è possibile visitare l’Eremo di San Diego e l’antico convento francescano (il primo di tutto l’arcipelago) che si trova al suo fianco, ovvero il Convento di San Buenaventura, il Museo di Arte Sacra e quello Archeologico ed Etnografico.

Ogni angolo di Betancuría è un incanto.

Vi sono innumerevoli botteghe artigiane, caffè, ristoranti e negozietti dove poter gustare i tipici piatti locali e comprare gli immancabili oggettini ricordo.

E dopo aver assolto al lavoro della mia immancabile macchina fotografica ci si può avviare verso la prossima tappa di questa intensa e lunga giornata: le Dune di Corralejo.

Giunti in questo luogo magico e incantato ci sorprendiamo a poter camminare a piedi scalzi, senza rischiare di ustionarci, su una meravigliosa sabbia bianca in pieno solleone. Questa è un’altra delle magie di questa isola che oggi offre una splendida giornata, forse un po’ più ventosa del solito ma grandemente piacevole.

Dalla cima delle dune il panorama che si offre a ogni turista è spettacolare: gli aquiloni del KiteSurf sovrastano l’oceano presentandosi come sparvieri intorno all’isolotto di Lobos mentre, all’orizzonte, Lanzarote sorveglia imperiosa.

Mia sorella Shana, istruttrice di Yoga, rapita da questo paesaggio mozzafiato e dal vento che si impadronisce dei suoi lunghi capelli, si lascia trasportare verso alcune posizioni della sua disciplina e si improvvisa una danza metafisica

Ormai la mia sorellina è irrefrenabile e vuole cavalcare, anche lei, la cresta del meraviglioso oceano, in questo punto dell’isola, provando l’emozione che si prova su una tavola da Surf.

Il luogo prescelto è alle Grandes Playas, vicino il gigantesco Hotel Riu.

Ancora una volta a occuparsi di questa esperienza è il maestro Filippo che le rende possibile il rimanere in equilibrio sulla tavola solo dopo circa 40 minuti di esercitazioni sulla spiaggia.

Tante sono le cadute in acqua senza successo, ma alla fine riesce ad avere una buona stabilità sulla tavola e a prendere confidenza con le onde.

Soddisfatta della sua prima lezione esce dall’acqua con un sorriso raggiante.

Dopo una giornata così entusiasmante ma anche faticosa Corralejo ci chiama per concludere la nostro meraviglioso fine settimana.

Ad aspettarci è Claudia, la Metre di un particolarissimo ristorante, unico nel suo genere a Fuerteventura. Lo ha aperto insieme alla sua amica Elisabetta, grande Chef italiana.

Abbiamo un tavolo al Mercado, questo è il nome del loro ristorante, dove si gustano solo piatti, gustosissimi, preparati con prodotti rigorosamente canari.

La particolarità del loro ristorante sta proprio nella possibilità di acquistare gli stessi prodotti, come frutta e verdura a chilometro 0, pane fresco, pasta fatta in casa, olio, formaggio di capra, birre artigianali, sale, caffè, vini di Fuerteventura, gli stessi che Elisabetta utilizza in cucina per preparare il delizioso menù offerto ai clienti.

Rimaniamo affascinati dagli innumerevoli prodotti artigianali e talora anche artistici che in questo “Mercado” si possono comprare. Sono i prodotti che costituiscono l’arredo di questo luogo dove impera il buon gusto, e non solo a tavola.

I preziosi consigli di Claudia ci fanno giungere al tavolo degli incredibili appetitosi spaghetti fatti in casa alla Lobos con polpo, pomodorini cherry, e olive.

Il menù vario impazza e accosta agli spaghetti anche il piatto del giorno costituito da rigatoni casarecci in crema di carciofi, stracciatella di mozzarella fresca e pomodorini secchi.

I piatti sono squisiti ben conditi e preparati alla perfezione, a riprova che lo Chef Elisabetta non tradisce le aspettative che il Mercado promette.

Terminiamo la cena pienamente soddisfatti ringraziando tutto lo staff per la cura e la passione che mettono, ogni giorno, nel loro lavoro.

La giornata si conclude con l’immagine dell’areo che l’indomani mattina riporterà mia madre e mia sorella in Italia ma con la loro promessa che presto torneranno a vivere la vecchia Signora: la magica Fuerteventura!