Cantabria verde tra monti valli e creature mitologiche

A volte viaggiare può significare perdersi, per cercare di ritrovare se stessi… Si tratta di un viaggio interiore verso la scoperta di un io più profondo. Una strana sensazione che spesso accade quando si è più in contatto con la natura.

Il Valle di Liebana e la Valle del Nansa in Cantabria sono luoghi privilegiati per compiere un viaggio dell’anima tra natura e storia, paesaggi antichi e segni tangibili di una storia millenaria.

Lasciando la costa del Cantabrico all’altezza di Pechòn, andiamo in direzione di Pesués e seguiamo il corso del fiume Nansa, che ci conduce per la Valle del Nansa. Incominciamo un viaggio in riva la fiume Nansa, il sentiero è ben indicato e di facile accesso dalla strada nazionale CA181 che scorre parallela al fiume, lasciando la macchina in uno dei parcheggi segnalati e poi fare il sentiero a piedi. La ruta fluviale incomincia a Muñorrodero, dove lasciamo la macchina e ci incamminiamo lungo il corso del fiume Nansa, risalendo il fiume per circa sette chilometri. Una strada fluviale che si può percorrere a piedi grazie a un sentiero, la “Senda fluvial del Nansa”, una bella passeggiata che ci porta a scoprire le bellezze naturali di un paesaggio di incomparabile bellezza.

Il Valle del Nansa, con l’omonimo fiume, è stato da secoli il centro di alcune attività industriali di grande importanza per la regione. Vicino al fiume nel piccolo paese di Cades sin dal XVIII secolo si trova una Ferreria e un Mulino, terminati di costruire nel 1752 rappresentano un esempio di insediamento proto industriale. Utilizzando la forza idraulica del fiume Nansa, e grazie a un complesso sistema idraulico, si crea in questa zona un complesso dedicato alla produzione del metallo.

Non è un caso che il fiume Nansa venisse utilizzato anche come via di trasporto, per inviare verso la costa e a San Vicente de La Barquera i metalli che si estraevano dalla zona mineraria dell’alta Valle del Nansa.

La Ferreria di Cades è visita obbligata se volete conoscere da vicino un antico complesso proto industriale e allo stesso tempo andare indietro nel tempo e scoprire i boschi che circondano la Ferreria. Una volta lasciata la macchina nel parcheggio del Museo ci addentriamo nel bosco che costeggia il fiume e attraverso un piccolo sentiero possiamo risalire il corso del fiume, totalmente immersi nel verde dei boschi cantabrici… La Ferreria è in funzionamento ed è possibile realizzare un visita guidata che ci fa scoprire i meccanismi delle chiuse che mettono in funzionamento i grandi martelli della Ferreria. Vicino all’edificio principale scopriamo il funzionamento dell’antico Mulino per la farina, che ancora oggi funziona azionato dalla forza idraulica del fiume.

Riprendiamo la macchina e ci inerpichiamo nella Valle nel Nansa andando in direzione del passo di montagna che ci porterà a scoprire il Mirador di Santa Catalina e la sua Ruta Mitologica del Monte Hozarco. Lasciamo Cades e andiamo in direzione di Sobrelapeña percorrendo la CA 282, dove ci inerpichiamo nell’alta valle in direzione del “collado” che ci porterà al Desfiladero de La Hermida e alla Valle di Liebana.

La strada è veramente bella e ricca di spunti suggestivi, numerosi sono i punti in cui è possibile fermarsi per ammirare le bellezze naturali di questa valle che sembra essersi fermata nel tempo. La strada ci conduce al Mirador di Santa Catalina, dove da alcuni anni è possibile realizzare nel bosco che conduce al Mirador, una passeggiata che ci farà conoscere la “mitologia” di Cantabria.

La Senda mitológica del Monte Hozarco, si trova nel cuore del comune di Peñarrubia, nelle foreste del Monte Hozarco. Una bella passeggiata per scoprire i personaggi magici e mitologici, rappresentativi della cultura tradizionale cantabrica. La cultura popolare è piena di storie e tradizioni legate agli spiriti delle montagne e dei boschi.

Si tratta di esseri magici che da sempre convivono con gli abitanti dei piccoli paesi di montagna, le cui storie vengono trasmesse oralmente da tempi immemorabili, raccontate nelle lunghe sere d’inverno al calore del fuoco, o in estate all’ombra di un frassino, o seduti intorno agli alberi secolari dei boschi della Cantabria.

Questi personaggi della mitologia cantabrica rappresentano il bene e il male, le debolezze umane, le paure, il senso della giustizia o cercano di spiegare fatti strani. Sono esseri magici, fate, streghe, mostri, folletti dispettosi ed esseri malvagi che vivono in montagna, nelle caverne o nascosti nelle soffitte delle vecchie case.

L’origine di questi esseri immaginari si perde nella notte dei tempi, eredi di antiche divinità di cui non c’è quasi più traccia, ma la cui essenza in un certo modo sopravvive negli esseri favolosi a cui hanno dato origine. Così, nella mitologia cantabrica compaiono molti di questi esseri soprannaturali, tra i quali si possono evidenziare i seguenti:

L’Ojáncanu. La creatura che personifica il male tra i cantabrici e rappresenta la malvagità, la crudeltà e la brutalità. Questo gigante ciclopico è la versione cantabrica del Polifemo greco che compare anche in altre mitologie indoeuropee.

La Ojáncana o Juáncana. La donna dell’Ojáncanu che lo picchia con cattiveria, perché tra le sue vittime ci sono anche i bambini.

L’Anjana. È l’antitesi dell’Ojáncanu e dell’Ojáncana. Fata buona e generosa, protettrice delle persone oneste, degli amanti e di coloro che vagano nei boschi e nelle strade.

Los Duendes. Sono i piccoli geni della mitologia cantabrica, maliziosi e beffardi. Sarebbe possibile distinguere tra elfi domestici, quelli che vivono dentro o intorno alle case della Cantabria, come duendes e trastolillos, ed elfi selvaggi che abitano la foresta, come trentis, tentirujos, zahorís o los enanucos bigaristas.

La passeggiata del Monte Hozarco, ci fa scoprire passo passo tutte le creature mitologiche che vivono nelle valli e nei monti di questa Cantabria verde. E come ricompensa in cima al monte, si apre ai nostri occhi uno spettacolo naturale unico.

Cantabria è una terra dove perdersi per poi ritrovare se stessi e scoprire magari che anche nelle nostre case il disordine abituale, non è frutto di negligenza o della vita frenetica che conduciamo, ma sono i dispetti de los duendes che vivono di nascosto nei nostri appartamenti di città, e che ci invitano a scoprire nuovamente la natura ancestrale dei monti della Cantabria.