Le isole. Sono state le isole a catturare la mia attenzione una volta passato il confine con il Portogallo. Proprio quando meno te lo aspetti, passando il tunnel che porta a Vigo, ecco che si scorgono le famose Cies, paradiso naturale che nulla ha di diverso dai Caraibi. Belle, imponenti e cristalline, è stato amore a prima vista e quel momento si è trasformato nella prima lettera maiuscola del racconto della mia vita.
Sono già passati ben tredici anni da quel momento.
Uno scambio linguistico ha dato inizio a una grande avventura, un viaggio che tutt’ora continua e non smette mai di sorprendere. Era ottobre, un clima totalmente differente da ciò che uno si aspetta quando pensa alla Spagna e noi, classe della quinta superiore studentesse di lingue, stavamo atterrando a Oporto con destinazione Cangas do Morrazo. Con la voglia di ballare a suon di flamenco, mangiar paella e vivere la movida spagnola, certamente non incontrammo ciò che realmente speravamo.
L’idea stereotipata della Spagna aveva preso il sopravvento e noi, ingenue diciottenni, non pensammo all’idea geniale di cercare “temperatura en Galicia”. Stupide e innocenti. Ovviamente l’arrivo a Cangas è stato più che traumatico. Pioggia, verde e mare in burrasca. Non male come primo contatto con il posto in cui dovrai passare i prossimi dieci giorni della tua vita.
E se non bastasse qui non parlano spagnolo, ma bensì gallego. Stupide, innocenti e per lo più incapaci di comunicare in una lingua che non ci era stata insegnata. La gita ideale. Nonostante tutto il bello doveva ancora arrivare. Ricordo che siamo arrivate verso le sette di sera, che dal punto di vista gallego, le sette non sono di sera ma bensì del pomeriggio.
Ma comunque. Il contatto con i nostri compagni spagnoli è stato molto imbarazzante: innanzitutto il modo in cui siamo state distribuite ai nostri compagni di scambio, lanciate verso di loro come delle palline da tennis; e poi il modo in cui ci siamo presentati: “Moi boas, chámome…”. Chámome che?? non capivamo una mazza. Il gallego non entrava nel concetto di scambio linguistico visto che negli ultimi 3 anni avevamo studiato spagnolo, non gallego.
Nonostante tutto los gallegos sono stati più che bravi. Anzi bravissimi. Capendo la nostra sofferenza sono passati da quella lingua strana che parlavano allo spagnolo in un batter d’occhio, ovviamente dopo essersi fatti una bella risata. Quel giorno è stato l’inizio di una gita trasformata in una esperienza di vita, un viaggio fatto di nuove scoperte. Inizio a scrivere ciò che ho vissuto e ciò che avete appena letto è solo l’inizio del racconto di tredici anni di vita vissuta in Galizia, miña terra galega.