Come gli animali della foresta che si risvegliano dal letargo con la voglia di correre e gioire così Fuerteventura affronta l’estate del dopo lockdown.
Questa meravigliosa terra, come al suo solito, si presenta sicura ed accogliente, in grado di far dimenticare a tutti questi ultimi mesi.
Le ferie sono arrivate anche per me e dove trovare un miglior posto della mia Isola magica?
Ho deciso, quindi di dedicarmi un fine settimana all’insegna della felicità e dell’avventura.
In tre giorni ho potuto incontrare tantissime persone, visitare posti incantevoli e gustare pietanze, veramente deliziose, della cucina “casera majorera”.
Voglio condividere con voi le sensazioni di questi giorni!
Proverò a trasmettere cosa si prova a trascorrere le proprie vacanze in questo posto fatato, condito della grande accoglienza e disponibilità delle persone che qui vivono e ci lavorano.
“Forte Ventura“ dove “Forte” si accosta a “Ventura” per significare fortuna, avventura, vento, felicità…
Lasciamoci trasportare da questa perenne brezza e godiamo sensazioni uniche che mai dimenticheremo!
In questi tre giorni ho ammirato il risveglio dell’isola, come un fiore che sboccia a primavera.
Negozi, ristoranti, bar e Hotel hanno riaperto a pieno regime dopo i mesi di sopore imposto dalla pandemia.
I turisti sono tornati!
Fuerteventura vive di turismo e a loro generosamente ripaga, offrendosi con le sue meraviglie che non basta una sola vita per scoprire.
Ed ecco l’avventura!
Cosa si può fare in tre giorni di viaggio, anche se con le accortezze richieste per farlo in piena sicurezza.
Si può vivere una vacanza da sogno nonostante l’emergenza Covid!
IL VENERDÌ
Questa mattina si va a visitare la città de La Oliva, le stupende spiagge a sud di El Cotillo e per finire, in serata, ai piedi del Faro del Toston, a godermi un incredibile cielo stellato.
La Oliva, sede amministrativa del comune (ayuntamiento) ma anche centro delle tradizioni locali.
Oggi ci sarà l’apertura settimanale del Mercato de “Las Tradiciones”.
Ad accompagnarmi in questa avventura c’è il mio amico Filippo, un giovanissimo italiano arrivato qui rapito dal suo amore per il Surf.
Il Campanile della Chiesa di Nuestra Señora de la Candelaria è il guardiano che ci accoglie, dominando, con la sua possente altezza, l’intera vallata.
La cittadina è molto tranquilla con le sue tipiche abitazioni in stile spagnolo, di colore bianco. Il paesaggio vulcanico attorno ne è la cornice perfetta.
Il Mercado de Las Tradiciones è situato accanto alla piscina municipale.
Qui tutto è stato rapidamente adeguato agli standard di sicurezza e d’igiene.
Pur se vi è la necessità di indossare la mascherina per accedere, l’accoglienza cordiale degli espositori fa si che ci si dimentichi di questo piccolo ma necessario fastidio.
La sig.ra Maria Antigua Trujillo Alonso è la prima a ricevere i visitatori per mostrare tutti i suoi prodotti a Km zero.
Ci mostra orgogliosa i prodotti di questa terra.
Vini canari come il Nubes de Altura o il Conatus, vino con la Denominazione di Origine delle Isole Canarie (DO) prodotto per mano di Pedro Antonio Martín Hernández.
L’olio d’oliva Canary Oil, il sale di Fuerteventura, i prodotti dell’artigianato dell’isola, e i tipici dolci canari come le Rosquetes, latte e uova freschissime sono lo spettacolo che Maria Antigua offre a ogni turista.
Las Rufinas, azienda storica di donne, subito dopo, propone le sue marmellate artigianali. Ogni confettura reca il nome di una componente della famiglia dalle fondatrici alla ultima arrivata Paula: Micaela, Pilar, Amelia, Conchita, Carmela e Teresa, Maku, Noelia, Georgina, Rosa.
Assaggio d’obbligo è lo Zumo de Tuno (un succo di Fichi d’India), ricavato da un tipo di cactus, da sempre considerato un superfood per i suoi nutrienti.
Una vera prelibatezza.
Immancabile la miracolosa Aloe Vera, che ha visto la sua nascita alle Canarie.
A proporre tutti i prodotti della Aloe Vera Integral Way, è la sig.ra Monica, un’Italiana che, insieme al marito Massimo, li producono utilizzando una particolare Aloe Vera, la Barbadensis Miller.
Il banco è ricchissimo dei mille prodotti: dal succo da bere al sapone per la pelle, al latte viso corpo, alla crema idratante per il viso, il gel muscolare, il balsamo e tanto altro.
Proseguendo per il mercatino incontriamo il sig. Pablo con il miglior “Queso” della Cooperativa de Ganaderos Guriamen de Villaverde (La Oliva). Uno dei suoi formaggi ha vinto il premio per il miglior formaggio delle Canarie a stagionatura bianca alla fiera di Feaga, al XV Concorso Nazionale di Formaggi di Capra ‘Premios Tabefe-Fuerteventura’.
Il giro si conclude con lo stand di Agricultura Fimapaire che vende frutta e verdura a Km 0.
La seconda tappa del nostro viaggio a La Oliva è la Casa de Los Coroneles.
Una piccola fortezza con agli angoli 4 torrette. La sua natura è imponente e rappresentativo dell’antico potere militare nel nord dell’isola.
La casa è stata costruita nel XVIII secolo come residenza ufficiale del Coronato conosciuto anche con il come Casa de la Marquesa.
Il luogo si presta ad un time laps visto che intorno non vi è nulla se non le colline vulcaniche e le nuvole che corrono veloci sospinte dal vento.
Questa costruzione ospita, durante l’anno, molte manifestazioni e mostre.
Dopo la Casa de Los Coroneles è d’obbligo una visita alla Chiesa di Nostra Signora della Candelaria.
La chiesa fu costruita nel XVII secolo, quando parte della borghesia dell’epoca si trasferì a nord dell’isola di Fuerteventura.
Le sue tre navate e il suo tetto fatto di grandi e antiche travi di legno scuro, ospitano dipinti adornano l’altare principale della chiesa.
Opere d’arte attribuite a Juan de Miranda, considerato il pittore più famoso delle Isole Canarie nel XVIII secolo.
Questo momento della giornata, con un sole cocente, richiede il trasferimento al mare.
El Cotillo con le sue magnifiche spiagge è la nostra successiva tappa.
Dalla torre del Toston ci soffermiamo a guardare l’immensità dell’oceano.
Il mare si infrange sugli scogli. Le bellissime spiagge e le immense scogliere di El Cotillo abbracciano i surfisti che insieme agli appassionati di Kitesurf sfidano la forza dell’oceano mentre le colline che cambiano colore di continuo.
E’ un luogo magico!
Da buoni italiani non ci facciamo mancare il caffè di un caratteristico locale, Il PintXÓ.
Il nostro ospite è Nicola, anche lui italiano.
Qui offre ai clienti il Pincho “una piccola fetta di pane su cui è posta una piccola porzione di cibo”. Da queste parti tradizionalmente il cibo veniva attaccato al pane con uno stuzzicadenti.
La posizione del locale e la sua splendida terrazza permette a chi viene in vacanza ad assistere agli spettacolari tramonti che solo El Cotillo sa regalare.
Il nostro viaggio prosegue sulla strada sterrata, direzione le Grandi Playas, a Esquinzo, a tutti gli amanti del surf ben conosciuta.
Infatti non poteva mancare a Filippo la sua inseparabile tavola da surf.
Come se fosse l’estuario di un fiume, questa spiaggia cattura l’occhio con le sue pianure dietro una barriera rocciosa.
La giornata è magnifica.
Come non immortalare il turchese del mare, le onde che si incanalano all’interno e le decine di surfisti che si godono le onde.
Filippo scende in spiaggia mentre io mi godo il paesaggio, con l’insaziabile obiettivo della mia federe macchina fotografica.
Non è possibile lasciare questi posti senza aver goduto della vista della Playa del Aguilla a tutti nota come Playa de las Escaleras.
Per scendere in spiaggia bisogna percorrere una scala con gradini precari fatti in loco.
Con la bassa marea la spiaggia mostra una spettacolare e ampia spianata di sabbia dorata, che l’alta marea invece nasconde.
Dall’alto della scogliera si vedono chiaramente le diverse tonalità di azzurro e verde dell’oceano.
Anche un numero incredibile di persone.
Ultima tappa prima di andare a cena è fotografare dall’alto Piedra Playa, la spiaggia più vicina alla Torre del Toston. E’ una spiaggia lunghissima dello stesso dell’oro zecchino.
Lasciamo la cara El Cotillo solo dopo aver parlato con un personaggio di questo posto.
E’ il Juan, “Majorero e Pescatore” dalla nascita.
Juan ci racconta decine di aneddoti sull’isola che vi racconterò in un’altra occasione.
La cena del sabato sera d’obbligo sarà qui, al ristorante El Roque de los Pescadores, per gustare il pescato di Juan.
La stanchezza non riesce a sopraffare lo stato di beatitudine di questa meravigliosa giornata.
Il letto mi rapisce ma so già che il sogno che arriverà sarà il domani, un sabato memorabile.
A domani!