Fuerteventura: la nuova Bali in Europa

Sembra passato un secolo dal lockdown!
Ancora ricordo i volti disorientati di chi poteva uscire tranquillamente dalla propria abitazione dopo 2 mesi di confinamento forzato a casa. Il mondo era completamente stravolto dalla pandemia, anche se qui, a Fuerteventura non si era registrato alcun decesso.
Erano i volti tristi di coloro che vivendo qui si ritrovavano nel pieno della crisi economica con ristoranti e alberghi chiusi.
Disoccupazione e cassa integrazione generalizzata … e anche se dal Governo e altre Istituzioni arrivavano aiuti di continuo, la preoccupazione era scritta negli occhi di tutti.
L’Isola si è ritrovata con il settore turistico completamente stravolto.
Questa meraviglia della natura sembrava colpita al cuore ed ogni tentativo di ripartenza era destinato a scontrarsi con la triste realtà delle nuove ondate di contagi nel mondo che impediva la ripresa dei viaggi turistici.
A ravvivare il mio umore, nelle lunghe passeggiate lungo il “Paseo Maritimo”, come qui viene chiamato il lungomare, erano i tanti ragazzi, i surfisti, che, finalmente potevano tornare a cavalcare le loro onde.
Durante quest’anno, Fuerteventura non si è smentita.

L’isola dell’eterna primavera ha riconfermato la sua magia.
Si è posta come una piccola oasi felice rispetto alle continue chiusure degli altri paesi del mondo.
Se pur con le dovute accortezze, i residenti e i turisti hanno potuto godere delle bellezze dell’isola, mangiare nei ristoranti, trascorrere giornate di sole sulle splendide spiagge di Fuerteventura e praticare sport all’aria aperta.
Il governo ha saputo adattare le misure di sicurezza durante quest’anno senza mai dover chiudere completamente le attività e la possibilità di vivere l’isola in totale sicurezza.
Ma da qualche mese vi è un nuovo fermento nella mia Isola, che voglio raccontarvi.
L’isola in questi mesi ha trovato un’ energia di rinascita unica nel suo genere.
Il suo clima e la possibilità di poter praticare sport sta attirando, da tutta l’Europa, i Nomadi Digitali, la nuova categoria del lavoro, lo “Smart work”.
Ragazzi e ragazze, e non solo giovani, che lavorano on-line solo con un computer, uno smartphone e una buona connessione internet, hanno scelto Fuerteventura come luogo dove lavorare.

“L’invasione” di questi ragazzi la si nota nelle strade: oltre alla sempre presente tavola da surf, è sempre più frequente vedere nei bar ragazzi, intenti a lavorare da remoto con il proprio portatile e con le cuffiette, da cui non sentono musica ma con cui parlano in tutto il mondo come se si trovassero nel loro ufficio come erano soliti fare prima della pandemia.
Molti di loro sono imprenditori digitali, hanno i loro canali social con migliaia di followers.
Sono Youtubers, influencer, istruttori di yoga e sportivi, ma anche programmatori, addetti alle vendite o anche persone addette al trading online.
Sono dei turisti insoliti ma che hanno dato una svolta all’economia di Fuerteventura.
Vivono l’isola non solo come turisti, ne raccontano le peculiarità e nel frattempo svolgono il loro lavoro su internet.

Ciò sta accrescendo la visibilità di Fuerteventura e delle Isole Canarie dando nuovo impulso al turismo verso questo paradiso terrestre.
Durante questi mesi ho potuto conoscere alcuni di loro e scoprire le ragioni per venire qui a passare alcuni mesi, lontani dal loro Paese.
Praticare surf, kite surf, vivere all’aria aperta, scoprire posti affascinanti con la possibilità di vivere questo momento di chiusure in un luogo sicuro, a poche ore di volo da casa e con un clima unico, appunto eternamente primaverile.
Finito il loro lavoro online, si dedicano alle loro passioni e a tutto quello che l’isola può offrire.

In questi mesi ho avuto la fortuna di conoscere alcuni di questi nomadi digitali, una è Francesca Ruvolo meglio conosciuta come Wildflowermood.
Romana come me è venuta a Fuerteventura per trascorrere alcuni mesi sull’isola potendo vivere e lavorare in remoto ai suoi progetti on line, visitando non solo questa isola, ma l’intero arcipelago.
Mi sono trasferita a Fuerteventura ad Ottobre 2020, appena ho visto che la situazione COVID stava iniziando a peggiorare di nuovo in Italia.
Lavoro online e mi sposto di paese in paese da più di 6 anni, quindi per me non era niente di nuovo o rivoluzionario trasferirmi alle Canarie, ma non pensavo che un posto così diverso dai paesi tropicali a cui sono abituata mi piacesse così tanto!
Fuerteventura è una terra magica e io l’ho sentito subito.”

Come Fabio Deriu 29 anni di Pisa: “Ho sempre voluto provare l’esperienza di poter lavorare e viaggiare allo stesso tempo, e il lockdown ha amplificato questo desiderio.
Lavoro per una startup di Pisa, tutti i ragazzi sono in smartworking da marzo 2020 e quindi ne ho approfittato per provare questa esperienza partendo da Fuerteventura.
Ho scelto proprio Fuerteventura perché dopo aver letto un po’ online mi sono reso conto che si stavano concentrando qui tanti ragazzi di età simile alla mia, remote workers e quindi questo poteva essere il luogo perfetto per creare networking e non sono stato smentito.
Attualmente sono un Lead Backend Engineer, gestire il team di sviluppo da remoto non è stato affatto un problema e dopo i primi mesi di assestamento ora siamo produttivi sicuramente di più rispetto al periodo in cui lavoravamo in ufficio.
Stare qui mi permette di vivere il mio lavoro con molto meno stress rispetto a prima e di spendere il mio tempo libero in modi più sani, come fare hiking, sport acquatici e conoscere persone”.

Renè Zanella, 25 anni, Digital Marketer e Nomade Digitale.
“Ho scelto Fuerteventura perché dopo mesi in giro per il Portogallo sentivo la necessità di ritornare alle Canarie, per il sole, il mare e le spiagge. Credo che il mood e l’atmosfera che si respirano qui a Corralejo sono unici.
In questo periodo poi è un’ottima location per fare networking con altri nomadi digitali italiani!”

Domenico Bertazzo, 25 anni, Digital Designer e Imprenditore.
“Vivendo normalmente nel cuore di una Milano caotica e focalizzata sul valore del business, in un momento di lockdown sentivo veramente il bisogno di staccare.
Ho trovato in Fuerteventura dei nuovi valori e dei nuovi stimoli, dai quali ormai mi sentivo distante. Notevole è, inoltre, la calma, la quiete e serenità che trasmette la vita in quest’isola.”

Serena Anzaldi, aka_stayserena, 25 anni, Web Content Creator.
“Ho scelto Fuerteventura in quanto, in questo brutto momento storico, rappresenta la capitale degli smart workers: è uno dei pochi posti al mondo in cui è ancora possibile conciliare il lavoro e un minimo di svago. Luogo in cui la tranquillità, la concentrazione, gli stimoli e le good vibes vanno davvero a braccetto.”

Karim Eltiri, un altro ragazzo, anche lui romano, Filmmaker: “Ho scelto Fuerteventura per realizzare produzioni video, proponendo ai miei clienti questa isola come scenario di sfondo. Sono stato catturato da una nuova passione, quella del surf che qui ha scoperto con il maestro Filippo”.

Oltre ai nomadi digitali vi sono moltissime persone meno note, con lavori più comuni che svolgono la loro attività da remoto, da qui appunto dall’isola magica.
Sempre più l’offerta alloggiativa e tutto il settore turistico si stanno adattando a questa nuova domanda di turismo.
La rinascita e la trasformazione è in atto a Fuerteventura, l’isola ha tutti gli ingredienti per diventare la Bali d’Europa.
I tanti coworking che stanno diffondendosi sull’isola sembra che abbiano tutti il medesimo slogan:
“Fuerteventura è il tuo ufficio con il miglior clima del Mondo!”