La Palma, mare

La prima tappa per ammirare l’isola di La Palma e il suo mare è Puerto de Tazacorte, punto più famoso dell’isola per il diving, visto che da questo porto è possibile partecipare ad immersioni in interessanti e colorate grotte sottomarine. Le piccole case colorate del lungomare compongono uno scenario da cartolina e fanno da sfondo 500 m di spiaggia nera, una delle migliori dell’isola per il windsfurf per via delle forti onde e vento. Il paesino è pieno di ristoranti di pesce fresco; noi prendiamo una caña e proseguiamo verso il nostro obiettivo: Cueva Poris.

Finalmente arriviamo alla Cueva Poris, il mio posto favorito dell’isola, nel municipio di Tijarafe, La strada per arrivare è un’esperienza di per sé magnifica per via delle discese a picco con vista orizzonte infinito. La località marittima è una sorta di mini villaggio di pescatori ma la particolarità è che le casette sono costruite all’interno di un’insenatura ai piedi di una maestosa roccia. È uno scenario del tutto inconsueto e gode di un fascino difficile da descrivere ma impossibile da dimenticare. Io adoro questo posto perché lo trovo poetico, geniale, pirata.

Proseguiamo la nostra visita e ci spingiamo più a nord, sempre sulla costa ovest e raggiungiamo il Puerto de Puntagorda. Qui ci aspetta una delle tante piscine naturali dell’isola che ci permette di fare finalmente il bagno. In giornate con mare mosso come quelle che abbiamo incontrato noi bisogna prestare molta attenzione, le piscine offrono riparo ed acque tranquille, ma le onde oceaniche sono sempre pronte a ricordare quanto sono potenti. Risalendo il cammino a picco sul mare, ci godiamo un tramonto oceanico che ci lascia senza parole ma incantati da tanta bellezza.

L’indomani decidiamo di dirigerci sulla costa nord-est. Nella cittadina di San Andrés, il primo insediamento coloniale dell’isola. Arriviamo quindi al Charco Azul, composto da altre fantastiche piscine naturali con tanto di cascata massaggiante e l’acqua dai toni turchesi. Puro relax, con un ottimo ristorantino dove facciamo un secondo pranzo a base di lapas, delle gustose patelle ricoperte della salsa mojo tipica canaria.

Terminiamo la nostra visita con un ultimo tramonto alle Piscine La Fajana. Tra tutte quelle visitate, sono state per noi le piscine più spettacolari dell’isola. La calma dell’acqua contenuta nelle enormi vasche contrasta con le onde impetuose che si infrangano sulla costa rocciosa formando dei pipe a pochi metri di distanza. Seduti al tavolo di un buonissimo ristorante, sorseggiamo il vino de La Palma che scopriamo avere una denominazione d’origine controllata e si può apprezzare nella sua variante secca, aromatica e leggera, o in quella più dolce e comune nelle Canarie, la malvasia. Ci complimentiamo con il cameriere e gli raccontiamo di quanto quest’isola ci sia piaciuta: pulita, sicura, con una natura spettacolare e degli abitanti di una gentilezza e disponibilità ormai rara.

L’Atlantico ci chiama ed è ora di metterci in viaggio verso il nuovo mondo. Tiriamo le somme di questi ultimi giorni trascorsi in Europa e siamo tutti contentissimi perché La Palma ha superato di gran lunga le aspettative di tutti, ci ha accudito, viziato e fatto sentire benvenuti.