Tutti i viaggiatori che arrivano a Formentera passano almeno una volta a visitare il maestoso faro de La Mola, che da due secoli accompagna la navigazione notturna in questo tratto di Mediterraneo.
Venne progettato dall’ingegnere maiorchino Emili Pou Bonet ed è in funzione precisamente dal 1861. Da quel giorno “illumina il mare” dai suoi 150 metri circa di altezza.
Per arrivarci, dovete percorrere la strada principale dell’isola (praticamente quasi l’unica strada di Formentera, che dal porto arriva fino a quassù, in circa 20 chilometri) fino alla fine, dove potete parcheggiare comodamente e gratuitamente a qualche metro dal faro.
Prima di raggiungerlo, noterete sicuramente un monolite con una dedica allo scrittore Jules Verne, che citò questo luogo nel suo romanzo Hector Servadac del 1877 (nel racconto, l’umanità sopravvissuta alla distruzione del mondo si rifugia proprio qui).
Al faro ci si va per ammirare il panorama, se ve la sentite andateci per vedere l’alba, che regala scatti fotografici straordinari.
Lo strapiombo non è pericoloso, basta fare un minimo di attenzione (magari se soffrite di vertigini evitate di sporgervi troppo) e avvolge di una magia particolare, e vale la pena citare una bellissima frase dell’autore Carlos Garrido, proprio in riferimento a cosa trasmette questo faro di Formentera: “Contemplando la rotazione del faro si comprende la grande analogia tra vita umana e mare”.
Mi colpì tantissimo anche il racconto di un precedente guardiano del faro che disse di aver posizionato degli specchi alla sua finestra per poter controllare sempre che il faro funzionasse, garantendo la massima sicurezza ai naviganti. Poi arrivò la tecnologia e il faro rimase disabitato.
Scendendo, sempre facendo attenzione, si può accedere a una piccola grotta naturale, per qualche momento di relax, avvolti dall’isola, davanti a un panorama mozzafiato.
Importante sapere che dal 2019 è possibile visitare il piccolo museo allestito all’interno del faro; un museo che non è un museo, è un «centro de interpretación», come lo ha definito Susana Labrador, Assessore alla Cultura di Formentera.
Dalle porte aperte si accede direttamente agli spazi che un tempo erano l’abitazione del guardiano e della sua famiglia, una casa a pianta quadrata con un corridoio che gira intorno alla torre della luce.
Un grande plastico illustra la disposizione originaria della struttura, con tanto di arredamenti in miniatura, mini tavoli, mini letti e mini abat jour. Diametralmente opposto all’entrata, alle spalle del faro, c’è l’accesso alla terrazza, sparata dritta sul mare aperto. Ci sono pezzi d’epoca e filmati, fotografie e riproduzioni.
L’ingresso è di 4,5 euro e fino a ottobre e il museo è aperto da martedì a domenica, ogni mattina, dalle 11.00 alle 14.00, per il pomeriggio dalle 17.00 alle 21.00. Durante l’inverno l’orario è ridotto, ma è comunque possibile visitarlo.
Dal 2022 dovrebbe essere funzionante anche un ristorante/bar all’interno del complesso del faro. L’augurio è che l’atmosfera di silenzio e pace non ne venga turbata.